I fondatori delle maggiori aziende innovative non sono laureati e la loro ossessione è il prodotto

28.09.2020

I manager delle più importanti aziende del mondo - i Ceo e i Cfo - sono nella stragrande maggioranza dei casi laureati in Economia e Commercio, ma i veri innovatori o non sono laureati o lo sono altre discipline.

Se si escludono le banche, il settore petrolifero e automobili, i fondatori delle prime 13 aziende per capitalizzazione nel mondo (unica eccezione Walton) e le prime 6 in Italia, non erano laureati o lo erano in altre discipline. I fondatori delle maggiori aziende del mondo:

  • APPLE - Steve Jobs (non laureato)
  • SAMSUNG - Lee Bjung (non laureato)
  • MICROSOFT - Bill Gates (non laureato)
  • GOOGLE - Brin (matematico) e Page (ingegnere informatico)
  • AMAZON - Jeff Bezos (ingegnere elettronico)
  • WALMART - Sam Walton (economia)
  • NESTLE' - Heirinch Nestlè (non laureato)
  • INTEL - Gordon Moore (chimico), Robert Noyce (fisico)
  • BOEING - William Boeing (non laureato)
  • ALIBABA - Jack Ma (laurea in inglese)
  • FACEBOOK - Mark Zuckenberg (non laureato)
  • WALT DISNEY - Walt Disney (non lauerato)
  • SONY - Akio Morita (fisico) e Masaru Ibuka (ingegnere

I fondatori delle maggiori aziende in Italia

  • FERRERO - Pietro Ferrero (non laureato)
  • LUXOTTICA - Leonardo Delvecchio (non laureato)
  • MEDIASET - Silvio Berlusconi (laurea in legge)
  • ARMANI - Giorgio Armani (non laureato)
  • PARMALAT - Callisto Tanzi (non laureato)
  • ESSELUNGA - Bernardo Capriotti (laurea in legge)

A mio avviso questo dato empirico segna in modo inconfutabile la predominanza del marketing strategico sulla mera gestione aziendale, che pure è importante. Queste persone hanno pensato prima nel prodotto, in come vendere qualcosa che funzionasse o piacesse, più che sui numeri. Senza un prodotto che rivoluzioni un settore e venda molto i numeri sono puri accessori.

Ovviamente una volta strutturata un'azienda, sono necessari i manager che gestiscano i numeri, la logistica, la redditività, i costi ecc... Ma cosa sarebbero questi ultimi senza i primi, senza chi pensa il prodotto? Come ho già scritto nel mio recente articolo su Puglianext, Il marketing strategico dopo il Covid: lo zeitgeist marketing è necessario ripensare e cambiare la visione iper-economicista che ha dominato gli ultimi trent'anni. Uscire dai numeri, dall'ufficio per creare una distanza necessaria a vedere il mondo esterno, le macrotendenze, i prodotti.

In ogni azienda, grande o piccola che sia, Spa o ditta individuale, il Ceo o direttore dovrebbe essere il primo Direttore marketing dell'azienda: stare in prima linea, parlare con i clienti, testare i prodotti, ascoltare più persone possibili. Come disse l'imprenditore Ross Perot: "Cercate di passare molto tempo a parlare faccia a faccia con i clienti. Sareste stupiti di sapere quante aziende non ascoltino la loro clientela".

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